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Il glossario odontoiatrico è uno strumento che il nostro studio ha voluto mettere a disposizione dei propri pazienti per aiutarli nella comprensione dei vocaboli tecnici solitamente usati in odontoiatria e per rendere più chiara l’interpretazione dei testi presenti sul nostro sito.
In implantologia i mini impianti sono impianti di piccole dimensioni (lunghezza in genere intorno ai 6-8mm) utilizzati per ancoraggi di protesi totali o in casi di scarsa disponibilità ossea.
In implantologia è l’ impianto il cui collo rimane poco al di sopra della corticale e al quale viene applicata subito una vite di guarigione che fuoriesce dalla gengiva.
In implantologia è l’impianto che viene inserito nell’osso per tutta la sua lunghezza restando poi sommerso dalla gengiva.
In implantologia si usa il termine transfer da impronta per riferirsi al cilindro metallico da avvitare all’impianto utilizzato durante la fase di impronta ed in alcune tecniche, per stabilire la posizione dell’impianto stesso e consentire al laboratorio la realizzazione del lavoro implantoprotesico.
In implantologia la vita di guarigione è la vite che viene messa sull’impianto dopo la sua integrazione e che fuoriesce dalla gengiva per condizionarla prima dell’impronta. Ne esistono di varia lunghezza a seconda del tipo di gengiva e delle esigenze del clinico.
In implantologia la vite tappo è la vite che viene messa per chiudere un impianto appena inserito nell’osso, prima di chiudere il lembo con i punti e quindi sommergere l’impianto stesso.
Quando si parla di impianto post estrattivo si fa riferimento all’implantologia immediata post-estrattiva che prevede l’inserimento di un impianto subito dopo l’estrazione del dente. Questa tecnica chirurgica è ampiamente praticata poiché comporta indubbi vantaggi per il paziente cui evita di doversi sottoporre ad un secondo intervento evita il secondo intervento con il quale si andrebbe ad inserire un impianto in un sito osseo post-estrattivo ormai guarito e riduce, inoltre, il tempo che intercorre tra l’estrazione del dente e la protesizzazione; riducendo così il periodo di edentulia ed il tempo totale di trattamento del paziente.
E’ utilizzato in implantologia e si tratta di un impianto senza colletto metallico che si presta ad essere utilizzato laddove è richiesta una maggior resa estetica.
In implantologia è il moncone artificiale che va avvitato all’impianto per poi poter cementare il dente sopra.
Per travata si intende la parte di struttura destinata a sostenere l’elemento dentario o gli elementi mancanti.
Il nervo alveolare trasporta gli impulsi dal seno mascellare, dalla gengiva, dai tessuti pulpari e dal parodonto dei molari mascellari verso il nervo infraorbitale o direttamente verso il nervo mascellare.
Bottoncini metallici utilizzati in implantologia per ancora le protesi all’impianto.
Per implantologia dentale si intende quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulismo totale o parziale mediante l’utilizzo di impianti dentali ovvero di elementi metallici inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare, o sopra di esso ma sotto la gengiva, atti a loro volta a permettere la connessione di protesi, fisse o mobili, per la restituzione della funzione masticatoria. Tali impianti possono essere di diverse forme inseriti in diverse sedi con varie tecniche e poi connessi alle protesi con diverse tempistiche. L’implantologia moderna impiega principalmente impianti in titanio che garantiscono un processo di osteointegrazione più rapido. Le principali tecniche implantologiche sono: l’implantologia sommersa, l’implantologia a carico immediato e l’implantologia a carico differito.
Biostimolante dell’idrossipatite.
La mordenzatura è una procedura effettuata dall’odontoiatria che consiste nel trattare piccole parti della superficie dello smalto di un dente con acido ortofosforico al 37%. In questo modo l’area trattata (di estensione in genere limitata a pochi millimetri) diventa ruvida e consente di far aderire meglio gli adesivi dentinali che vengono applicati per eseguire otturazioni o ricostruzioni estetiche di un dente in materiale composito.
La mordenzatura è indispensabile in quanto le caratteristiche dello smalto, liscio e lucente, non consentirebbero una presa soddisfacente agli adesivi e quindi una tenuta delle ricostruzioni in grado di sostenere sforzi della masticazione.
Meccanismo di connessione, snodo, giuntura tra la mandibola e l’osso temporale.
I materiali compomeri da otturazione sono molto simili ai compositi, ma contengono un materiale simile al vetro che è in grado di rilasciare fluoro. I due materiali componenti vengono miscelati poco prima dell’uso e quindi l’otturazione viene fatta indurire con una luce speciale.
Elemento chimico, dal simbolo Zr; è un metallo di colore biancastro, lucente come l’acciaio, duttile, tenace, resistente all’attacco chimico e alla corrosione e perciò utilizzato come rivestimento.
Lesione della superficie della cute o della mucosa caratterizzata dall’assenza dell’epitelio; solitamente associata a infiammazione.
Infiammazione cronica associata a fenomeni degenerativi dei tessuti periodontali.
Infiammazione acuta della gengiva o della mucosa che circonda un dente parzialmente erotto.
Con il termine parodontite o piorrea (letteralmente “travaso di pus”) si indica un’infiammazione del parodonto, ovvero dei tessuti che si trovano intorno al dente.
Intervento chirurgico per l’escissione di osso o parte di esso. In odontoiatria, l’osteotomia viene eseguita per correggere o ridurre deformità causate dalla malattia parodontale nell’osso marginale o intra-alveolare e si riferisce alla rimozione di osso adiacente al dente.
Malattia generalizzata del tessuto connettivo per anomalia congenita del collagene, ereditaria e caratterizzata da enorme fragilità ossea. La patologia può essere precoce (congenita) e in tal caso il bambino nasce con deformità ossee; oppure tardiva con fratture che si manifestano all’inizio della deambulazione.
Cellule dotate di potenzialità osteogeniche ( che causano osteogenesi), coinvolte nella produzione di matrice ossea.
Immagine radiografica di tipo extra-orale della mascella e della mandibola effettuata con l’ortopantomografo; apparecchio radiografico ad uso odontoiatrico.
Con il termine ortopantomografia si intende l’esame radiografico che permette di vedere entrambe le arcate dentarie in una sola radiografia. Solitamente questo esame si esegue presso studi radiologici o negli studi dentistici che possiedono l’ortopantomografo che è quel macchianario che permette di fare queste radiografie. L’ortopantomografia è conosciuta anche con il nome di radiografia panoramica o ortopanoramica.
Branca dell’odontoiatria che si occupa delle malformazioni di denti e mascelle e del loro corretto riposizionamento. La terapia ortodontica comprende l’impiego di apparecchi ortodontici fissi e removibili (ortodonzia intercettiva) e prevede un approccio individuale per ciascun paziente.
Il perno moncone viene utilizzato quando la corona di un dente è compromessa .In questo caso si rileva l’impronta del canale della radice devitalizzata del dente e si manda in laboratorio per la fusione in oro o in altra lega. Una volta confezionato si cementa nella radice e su questo si applica la corona in ceramica.
Zona della mucosa di dimensione variabile affetta da infezioni e batteri.
Porzione appiattita e relativamente staccata di tessuto di consistenza molle e di modeste dimensioni. In chirurgia identifica la porzione di tessuto che viene spostato – lateralmente, apicalmente o coronalmente – in una nuova posizione e viene detto anche lembo a posizionamento.
La zona ossea presente tra i due canini superiori e anteriori.
Tutte le protesi che utilizzano impianti dentali, in parte o completamente, al fine di ritenzione, sostegno e stabilità; la protesi può essere una protesi totale.
L’impianto inserito all’interno dell’osso; i tipi usati sono a lama, a cilindro, e a vite. I materiali impiegati sono i metalli, le leghe, le ceramiche, il carbonio e i polimeri.
L’idrossiapatite è il principale costituente minerale del tessuto osseo. Il 99% del calcio presente nell’organismo umano è immagazzinato nel tessuto osseo sotto forma di idrossiapatite.
Foro mandibolare. Apertura naturale o passaggio, in particolare dentro o attraverso un osso.
Sinonimo di impianto, in particolare riconducibile ad un impianto intraosseo.
Lo studio delle cause che determinano una malattia.
Fuoriuscita della corona di un dente nella mucosa gengivale. L’eruzione dei denti decidui inizia all’età di circa 6 mesi, con gli incisivi centrali inferiori fino ai 22 denti che vengono normalmente sostituiti con i definitivi (escluso il 6° dente che è un dente permanente).
E’ un esame a scopo diagnostico di alcuni elementi dentali (da uno a tre). Serve per visualizzare in modo specifico l’anatomia del singolo elemento (corona, radice del dente, tessuto gengivale) quando si sospetta una patologia circoscritta a questo elemento.
E’ la scienza medica, nell’ambito dell’odontoiatria, che ha per oggetto i tessuti interni del dente, le patologie e i trattamenti correlati. Quando questi tessuti o i tessuti che circondano la radice dentale si ammalano o danneggiano a causa di carie o traumi, il trattamento endodontico permette di salvare il dente.
Soggetto privo di denti.
Malocclusione dentale causata da conformazioni alterate di mandibole e/o mascelle.
Si tratta dell’analisi radiografica più fine e analitica dei mascellari, corrisponde alla TAC (tomografia assiale computerizzata).
Asperità presente sulla corona di un dente.
Il margine osseo mascellare o mandibolare che circonda un dente.
Digrignare i denti. Sfregamento involontario, ritmico e spasmodico dei denti, in genere durante il sonno. La forza così generata può causare traumi da occlusione.
Attacco in metallo, ceramica o resina che compone l’apparecchio ortodontico fisso e viene cementato sulla superficie dei singoli denti.
Il trapianto autologo è quello che si effettua dal soggetto stesso (come per esempio l’autotrapianto di midollo osseo), il trapianto è omologo se donatore e ricevente sono della stessa specie(uomo/uomo), invece si definisce eterologo se ricevente e donatore sono di specie diverse (maiale/uomo).
Sito osseo nel quale un dente è attaccato attraverso i legami periodontali.
